Molte persone mi hanno chiesto spesso quale sia stato il motivo che mi ha portato molti anni fa a decidere di seguire ed adottare questo determinato ‘codice di condotta’, inizialmente descritto dall’arcivescovo Desmond Tutu e poi ampliato ed utilizzato dalla Comunità internazionale di Ubuntu.
La risposta iniziale sarebbe ed è abbastanza semplice, ma desidero entrare di più nel dettaglio: questa scelta mi ha fatto e mi fa stare bene con gli altri, assieme alle altre persone; lo ‘uso’ nella mia vita e nelle cose che faccio.

Il Codice di Condotta
La parola ‘Ubuntu‘ è anche un concetto africano di umanità verso gli altri.
È credere in un legame universale di condivisione che connette tutta l’umanità. Le stesse idee sono alla base del metodo di collaborazione della comunità Ubuntu. I membri della Comunità di Ubuntu hanno bisogno di lavorare insieme con efficacia, e questo codice di condotta stabilisce le regole base della nostra collaborazione.

Introduzione
Desmond Tutu ha descritto il significato di ‘ubuntu’, come segue:

  “Una persona con ubuntu è aperta e disponibile agli altri, afferma gli altri, non si sente a disagio quando gli altri sono capaci e buoni, in quanto ha una propria fiducia in sè stesso/a che viene dalla conoscenza che appartiene ad un grande insieme.”
–Arcivescovo Desmond Tutu, da “No Future Without Forgiveness”

È stato scelto il nome di Ubuntu per la distribuzione Linux che seguo e a cui collaboro perché si pensa che essa catturi perfettamente lo spirito di condivisione e collaborazione che è al cuore del movimento Open Source. Nel mondo del Free Software, collaboriamo liberamente su base volontaria per costruire il software necessario ai bisogni di tutti. Miglioriamo sul lavoro degli altri, che è stato svolto liberamente, e poi condividiamo i nostri progressi con lo stesso criterio.
Questa collaborazione dipende dagli ottimi rapporti che si creano e ci sono fra gli sviluppatori. A questo punto, abbiamo concordato sul presente codice di comportamento per aiutare a definire le modalità con cui la cooperazione e la collaborazione dovranno essere condotte.

Il Codice di Condotta di Ubuntu
Questo codice di condotta regola i vostri comportamenti in qualità di membri della Comunità di Ubuntu, in ogni forum, mailing list, wiki, sito web, canale IRC, incontri pubblici o corrispondenza privata. La Comunità di Ubuntu arbitrerà ogni disputa sul comportamento di un membro della comunità.

Siate premurosi.
Il vostro lavoro sarà usato da altre persone, e voi a vostra volta dipenderete dal lavoro degli altri. Ogni decisione presa coinvolgerà utenti e colleghi, e ci aspettiamo che prendiate in considerazione le conseguenze di ogni decisione. Ad esempio, quando siamo in uno stato di “freeze”, non fate drammatici upload di nuove versioni di software per sistemi critici, in quanto altre persone sono in fase di test dei sistemi “congelati” e non sono in grado di assorbire grandi variazioni.

Siate rispettosi.
La comunità Ubuntu ed i suoi membri si rivolgono l’un l’altro con grande rispetto. Ciascuno può realizzare un valido contributo ad Ubuntu. Non possiamo sempre essere d’accordo, ma il disaccordo non è una scusa per un comportamento e per modi scorretti. Potremmo tutti vivere qualche frustrazione talvolta, ma non potremmo mai permettere che tale frustrazione si trasformi in un attacco personale. E’ importante ricordare che una comunità dove le persone si sentono a disagio non è una comunità produttiva. Ci aspettiamo che i membri della comunità Ubuntu siano rispettosi sia quando hanno a che fare con altri collaboratori, sia con persone al di fuori del progetto Ubuntu, sia con gli utenti.

Siate collaborativi.
Ubuntu e Free Software collaborano e lavorano insieme. La collaborazione riduce la ridondanza del lavoro compiuto del mondo Free Software e migliora la qualità del software prodotto. Dovreste tendere a collaborare con altri maintainers Ubuntu, così come con la comunità a monte che è interessata al vostro lavoro. Il vostro lavoro dovrà essere eseguito con trasparenza e le patch per Ubuntu devono essere consegnate alla comunità quando si rendono disponibili, non al rilascio dell’edizione. Se volete lavorare a nuovo codice per progetti esistenti, almeno mantenete informati delle vostre idee e progressi i responsabili di quei progetti. Potrebbe non essere possibile ottenere il consenso circa la corretta implementazione di un’idea, così non sentitevi obbligati ad ottenere un accordo prima di iniziare, ma almeno mantenete informato del vostro lavoro il mondo esterno, e pubblicatelo in modo tale da consentire altri di svolgere prove, discussioni e contribuire ai vostri sforzi.

Quando non siete d’accordo, consultate gli altri.
Disaccordi, sia politici che tecnici, avvengono ogni giorno e la comunità Ubuntu non ne è esente. L’obiettivo importante non è evitare i disaccordi o le diverse vedute, ma di risolverli costruttivamente. Dovreste sempre tornare alla comunità ed ai suoi processi per cercare consigli e risolvere disaccordi. Ci sono sia il Technical Board che il Community Council che vi aiuteranno a decidere il giusto corso di Ubuntu. Ci sono inoltre diversi Project Teams e Team Leaders, che vi aiuteranno a capire quale direzione potrebbe essere la più accettabile. Se alla fine volete comunque prendere una strada diversa, vi invitiamo a fornire una diversa distribuzione o un set di pacchetti alternativo usando la struttura dell’Ubuntu Package Management, affinchè la comunità possa comunque provare i vostri cambiamenti e le vostre idee, e contribuire alla discussione.

Quando non siete sicuri, chiedete.
Nessuno sa tutto, e nessuno si aspetta che l’altro sia perfetto nella comunità Ubuntu. Rivolgere domande evita molti problemi lungo il percorso, e quindi le domande sono incoraggiate. Coloro che devono rispondere, dovranno essere reattivi e di grande aiuto. Comunque, nel porre una domanda, occorre avere cura nel rivolgersi al forum appropriato. Domande fuori-tema, come ad esempio una richiesta di supporto in una mailing list di sviluppo, distolgono da una discussione produttiva.

Lasciate con considerazione.
Gli sviluppatori di ogni progetto vanno e vengono, e per Ubuntu non è diverso. Quando lasciate un progetto, del tutto o in parte, fatelo cercando di minimizzare le ripercussioni sul progetto stesso. Ciò significa che dovreste avvisare prima di lasciare e intraprendere le opportune azioni per assicurare che gli altri possano riprendere dal punto da voi lasciato.

E voi, cosa desiderate per voi e per gli altri?

Paoletto