Ormai lasciare qualche foto personale in rete è diventata un’azione comune, visti i numerosi software creati per i dispositivi mobili.  Fin qui, poco male, sebbene siano molti i problemi che possono sorgere quando una nostra foto viene utilizzata da altri e spacciata per propria, magari pubblicata per vincere dei concorsi fotografici o venduta.

Sorge quindi il problema su come proteggere dal furto informatico le proprie fotografie ‘importanti’ che abbiamo esposto in rete.

Personalmente scelgo sempre di non pubblicare mai delle foto ‘da concorso’, nemmeno a bassa risoluzione, in quanto potrebbero comunque venir utilizzate sul web da terzi senza il mio consenso, non rispettando la licenza di pubblicazione. Aaccade sempre più spesso che i media e anche privati  si impossessino di fotografie senza chiederne il permesso, per utilizzarle per proprio uso commerciale.

Giusto ieri sera si parlava di questo argomento assieme agli amici di un circolo fotografico pordenonese; su come alcune delle foto realizzate da un socio, in alta risoluzione e di grande formato, siano state prese e ripresentate in rete con un nome falso del proprietario, debitamente tagliate e/o modificate e addirittura presentate su siti all’estero per vincere dei concorsi fotografici o per essere vendute ad aziende; tutto questo è stato fatto all’insaputa del reale proprietario.
Ovviamente chi è riuscito a fare questo ha avuto la possibilità di trovare quelle fotografie pubblicate in rete, in alta risoluzione, senza watermark, riuscendo a scaricarle in originale, senza rispettare i diritti di copyright.

Per ovviare a questo problema, è sufficiente seguire quanto già avviene da molto tempo nelle banche dati di immagini fotografiche. È possibile pubblicare le foto ad alta risoluzione, ma avendo preventivamente applicato su ogni foto una ‘filigrana di disturbo o di protezione’, per l’appunto il watermark.

Per realizzare questa protezione personalizzata, le azioni da fare sono abbastanza semplici; per i possessori del software Adobe Photoshop  sarà necessario  realizzare un livello trasparente ad hoc e applicarlo in serie a tutte le foto interessate.
Per chi, come me, preferisce utilizzare del software opensource liberamente scaricabile dalla rete, posso consigliare l’uso del programma Phatch (tra l’altro già presente nei repository di Ubuntu).

Su linux, tramite il programma Phatch è possibile applicare molto velocemente il proprio watermark personalizzato alle immagini anche in modo sequenziale, con un procedimento veloce e ottenendo un ottimo risultato.
Questo software è disponibile anche per la piattaforma OSx e Windows.

Per applicare un watermark con Phatch, seguire le semplici istruzioni presenti in questo blog.

Buona luce a tutti

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