Continuando a fare delle prove con i miei hotspot pi-star, realizzati su Raspberry Pi di varie versioni, nei giorni scorsi io e alcuni Radioamatori sperimentatori ci chiedevamo se era possibile filtrare sul proprio hotspot pi-star casalingo i TG o degli ID DMR tramite delle apposite blacklist, per eliminare i disturbi provenienti da alcuni “personaggi” (probabilmente dei Radioamatori frustrati), che creano problemi da varie zone d’Italia. 

La risposta è SI, e le informazioni erano facilmente reperibili in rete. Le ho lette e poi ho desiderato sintetizzarle in questo articolo.

 

 

Premessa

IMPORTANTE: Quanto trovate descritto in questo articolo proviene da testi ed articoli che ho trovato liberamente in rete e le impostazioni descritte devono essere utilizzate a solo scopo di sperimentazione.  Ricordo a tutti che le attuali Leggi e i Regolamenti del MISE prevedono che su i ponti ripetitori digitali radioamatoriali l’accesso DEVE rimanere libero e garantito a TUTTI i Radioamatori !!

Le prove descritte in questo articolo sono state da me effettuate su un Rpi 2 0 W, con una scheda MMDVM Simplex.

IMPORTANTE: Ricordatevi che per fare le prove di funzionamento utilizzando i filtri sullo Slot 1, dovete aver installato una scheda MMDVM DUPLEX!

 

 

Come applicare i filtri al file di configurazione della scheda MMDVM

Credo che molti di voi avranno sentito parlare di Black List e anche di White List. Bene, qui è la stessa cosa; è sufficiente dare delle regole precise al proprio nodo hotspot per limitarne il traffico.

Per chi desiderasse fare questa sperimentazione sul proprio hotspot personale, sarà necessario connettersi ad esso in modalità SSH esterna, oppure tramite la modalità interna del pi-star (attraverso il menu Configuration > Expert > SSH Access).  (Informazioni ottenute leggendo un vecchio articolo di IZ1XBB, sul sito d2alp.it). 

Una volta connessi in modalità terminale, per modificare il file di configurazione della scheda MMDVM, utilizzare i seguenti comandi:

rpi-rw

cd /etc/

sudo nano mmdvmhost

 

All’interno dell’editor, spostarsi nel paragrafo  [DMR], e in fondo alla lista dei vari parametri esistenti, aggiungere le seguenti linee di comando:

Slot1TGWhiteList=0
Slot2TGWhiteList=0
BlackList=0     
WhiteList=0 

Salvate il file e uscite dall’editor.

 

Legenda dei comandi:

Slot1TGWhiteList=0        # permette di aggiungere i TG da abilitare sullo Slot 1 separati da una virgola,  oppure 0 = no list enabled
Slot2TGWhiteList=0        # permette di aggiungere i TG da abilitare sullo Slot2 separati da una virgola oppure 0 = no list enabled
BlackList=0            # permette di aggiungere tutti i DMR ID, separati da una virgola, degli utenti a cui inibire l’accesso e l’utilizzo del HS
WhiteList=0             # permette di aggiungere tutti i DMR ID, separati da una virgola, degli utenti a cui si vuole dare l’accesso e l’utilizzo del HS

 

ATTENZIONE! Potete utilizzare solo uno dei due comandi: o la User BlackList (comando BlackList)oppure la User WhiteList (comando WhiteList), ma non entrambe!

 

Per uscire dalla modalità SSH del Pi-Star, digitare e inviare i seguenti comandi :

rpi-ro

exit

 

Una volta che avrete inserito questi comandi, nella pagina Expert > MMDVMHost del Pi-Star vi appariranno le ulteriori caselle di testo per la configurazione (che vedrete nel prossimo paragrafo).

 

 

Effettuare un filtro del transito lato RF o lato NET dell’hotspot

Ci sono ulteriori possibilità per filtrare la ricezione della vostra scheda MMDVM; è possibile aggiungere e utilizzare le seguenti variabili di sistema, per bloccare la richiesta di TG dinamici provenienti sia lato RF (antenna) che via rete NET (internet).  (Informazioni ottenute leggendo un vecchio articolo di F5UII). 
I vari comandi di questa ulteriore configurazione, vanno inseriti di seguito a quelli precedentemente  descritti.

DstIdBlackListSlot1RF=0
DstIdBlackListSlot2RF=0
DstIdWhiteListSlot1RF=0
DstIdWhiteListSlot2RF=0
DstIdBlackListSlot1NET=0
DstIdBlackListSlot2NET=0
DstIdWhiteListSlot1NET=0
DstIdWhiteListSlot2NET=0

Salvare il file e uscire dall’editor; e per uscire dalla modalità SSH, operare come sopra descritto.

 

Legenda di questi comandi

#DstIdBlackListSlot1RF= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per bloccare la ricezione RF sullo Slot1
#DstIdBlackListSlot2RF= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per bloccare la ricezione RF sullo Slot2
#DstIdWhiteListSlot1RF= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per autorizzare la ricezione RF sullo Slot1
#DstIdWhiteListSlot2RF= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per autorizzare la ricezione RF sullo Slot2
#DstIdBlackListSlot1NET= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per bloccare la ricezione NET sullo Slot1
#DstIdBlackListSlot2NET= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per bloccare la ricezione NET sullo Slot2
#DstIdWhiteListSlot1NET= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per autorizzare la ricezione NET sullo Slot1
#DstIdWhiteListSlot2NET= # lista dei numeri dei TG, separata da virgola, per autorizzare la ricezione NET sullo Slot2

 

 

Controllo ed utilizzo dei comandi filtro della scheda MMDVM

Ora andate a visualizzare la pagina web del vostro hotspot, selezionando dal menu Expert > MMDVMHostSe non avete fatto errori di digitazione nel file di configurazione, vi apparirà la seguente scheda di inserimento dati (se ci sono errori, la pagina resterà bianca, senza la visualizzazione della tabella di inserimento dati):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA: Alcuni dati presenti in questa mia tabella di configurazione potrebbero essere diversi dai vostri. Controllate che il valore del campo Id sia corretto e indichi il vostro numero ID DMR, compreso del SSID.

NOTA 2: Come vedete, tutte le impostazioni dei filtri qui presenti sono impostate a 0 (filtro disattivato). Equivale alla configurazione esistente, prima di questa modifica, ovvero passa tutto il traffico.

IMPORTANTE: Ricordatevi che per fare le prove di funzionamento utilizzando i filtri sullo Slot 1, dovete aver installato una scheda MMDVM DUPLEX!

 

 

Conclusioni

Giunti a questo punto, le configurazioni sono terminate. Effettuate tutti i test personali che desiderate, e magari riportate sotto a questo articolo le vostre considerazioni.

Come già scritto sopra, l’uso di questi filtri deve essere utilizzate a solo scopo di sperimentazione.  Ricordo a tutti che le attuali Leggi e i Regolamenti del MISE prevedono che su i ponti ripetitori digitali radioamatoriali l’accesso DEVE rimanere libero e garantito a TUTTI i Radioamatori!! 
Quindi ribadisco che i ponti ripetitori DMR italiani NON possono filtrare gli ID DMR dei Radioamatori!   A buon intenditor, poche parole…

 

Buon divertimento e sperimentazione con le radio digitali e il software libero.

’73 de Paolo IV3BVK (K1BVK)

2 opinioni su “Pi-Star – Come gestire agevolmente alcune blacklist sul proprio hotspot

  1. Salve,
    mi sono affacciato da poco sull’argomento degli hotspot dmr e ho trovato molte informazioni utili nel suo sito. vorrei imparare, ed essere a posto, non solo tecnicamente, ma soprattutto dal punto di vista legale. Come giustamente lei ha citato, la legge attuale prevede che i ponti digitali siano aperti a tutti i radioamatori. un hotspot dmr casalingo, con una sola antennina, che lavora in simplex con pochi mW, può essere considerato alla stregua di un ripetitore radioamatoriale e quindi su pistar dovrebbe essere impostato come public anzichè privato?
    Se l’hotspot è considerato come un ripetitore, andrebbe chiesto al mise un nominativo specifico? (del tipo IR…)
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno Alessandro,
      innanzitutto la ringrazio per aver visitato il mio sito.
      Rispondendo in modo dettagliato alle sue domande, desidero chiarire che l’uso di un hotspot DMR radioamatoriale con 10 mW di potenza con la propria antenna (quindi non connesso ad una antenna esterna), è da considerarsi per uso privato e di debole potenza. Questo sistema manterrà la sua efficienza raggiungendo una copertura massima di 100 mt. di raggio dalla sua ubicazione presso la stazione del Radioamatore (anche meno, considerando l’attenuazione dei segnali dalle pareti dell’abitazione…).
      Non può quindi essere considerato simile o identico ad un sistema radio ripetitore, che usa antenne esterne su di un traliccio e una potenza massima in trasmissione di 10 W, raggiungendo una copertura anche di 100 km. .
      Realizzando un nodo pi-star presso la propria abitazione, con l’uso di una radio OpenGD77 connessa ad un’antenna esterna, questo sistema NON potrà essere considerato come un ponte ripetitore radioamatoriale. Un nodo radio NON è un ponte ripetitore. Troverà maggiori informazioni sulle regolamentazioni tecniche del MISE.

      La configurazione di un nodo pistar tra “private” e “public”, permette di filtrare la possibilità di utilizzo del nodo da pochi nominativi selezionati (oltre a quello del proprietario del nodo), oppure permetterà il libero uso pubblico da parte dei Radioamatori. Per avere maggiori informazioni su questa opzione, le trova descritte nei vari manuali pistar presenti in rete o su questo sito.

      NON essendo l’hotspot considerato come un ripetitore (se usato come nodo personale presso la stazione del Radioamatore), NON è necessario richiederne un nominativo di ripetitore radio.

      Spero di averle dato le risposte che cercava. In altro modo mi contatti via email, per ulteriori informazioni sull’argomento.

      Cordiali saluti,
      Paolo – IV3BVK

Grazie per aver visitato il mio blog, lasciate un vostro commento a questo post...